Marmite : nf Una pentola è un contenitore di metallo, piuttosto alto, provvisto di un coperchio e generalmente di anse (o orecchie), che anticamente aveva tre piedi, nei quali si fa bollire l'acqua, si cuoce il cibo.
Donna brutta.
Bollire la pentola: guadagnarsi da vivere, guadagnare denaro e fornire alla famiglia cosa mangiare, guadagnare cosa mangiare, di cosa vivere; garantire la sussistenza di tutta la famiglia o il mantenimento di un nucleo familiare.
Ungere la pentola: vivere bene: mangiare bene.
Rovesciare la pentola: morire; non tenere più aperto il tavolo.
La pentola è capovolta: non c'è più niente da mangiare.
La bandiera nera sventola la pentola: non c'è niente da mangiare, mancano i soldi. Questa espressione sarebbe dell'attore francese Jean Gabin (1904-1976) quando voleva riprendere la sua professione di attore dopo la guerra. È ampiamente utilizzato dallo scrittore di dialoghi Michel Audiard (1920-1985) nei suoi film.
Durante la prima guerra mondiale, "pot" si riferiva ai proiettili tedeschi. Sembra che originariamente fosse applicato solo a proiettili di calibro superiore a 105 mm. Per estensione, ha finito per designare tutti i proiettili di artiglieria.
Scarico (gergo motoristico).
Averne abbastanza: averne abbastanza.
Le zuppe migliori si fanno nelle vecchie pentole: i vecchi e le cose vecchie hanno qualità preziose.
Imbottire o caricare la pentola: utilizzare prodotti dopanti (gergo sportivo).
Screma il piatto (s): saccheggia, afferrando tutto ciò che è redditizio o interessante.
Pentola: quando una donna tradisce il marito con il suo consenso.
Marmite: prostituta che aiuta finanziariamente il suo protettore.
Pentola di rame: prostituta che porta molto.
Pentola di ferro: prostituta che guadagna poco.
Pentola di terra: prostituta che non guadagna soldi per il suo protettore.
»Il tempo non è una falce che ha, è una specie di mestolo e una pentola mostruosa, ci scopa tutto dentro, dondola, si diverte a manomettere la sua oscena marmellata, che tutto si mischia, confonde si aggroviglia, si incastra ”(Céline in Maledetti sospiri per un'altra volta).