Sacco : nm Un sacco è un contenitore formato da un materiale flessibile piegato, assemblato e aperto solo dall'alto.
Stomaco, pancia: riempi la borsa, riempi la borsa.
Essere colti in flagrante: in flagrante, in flagrante.
Avere la borsa: essere ubriaco.
Antica maledizione: sacchetto di carta!
La borsa: soldi, ricchezza.
Avere la borsa grande: essere ricco.
Sposa la borsa grande: sposa una donna ricca, fai un matrimonio ricco.
Gergo degli aviatori: Passeggero di un aereo.
Precedentemente: Somma di dieci franchi (mille vecchi franchi).
(usiamo ancora la borsa oggi: Non hai dieci borse? : per dieci euro).
Metti il sacco a terra: prenditi una pausa.
Frase: Svuotare la propria borsa: dire il fondo dei propri pensieri; confessare qualcosa che è stato tenuto nascosto, dire tutto ciò che hai nel cuore (vedi l'espressione sotto).
Frase: Riempi la borsa con essa (Riempi la lampada con essa).
Frase: Il business è nella borsa: il successo dell'azienda è certo.
Mettere nella stessa borsa: confondere, includere due o più individui (o gruppi) nella stessa riprovazione, lo stesso disprezzo.
Prendi qualcuno con la mano nella borsa, sorprendilo, coglilo sul fatto.
Borsa di grovigli, borsa di nodi: una faccenda confusa, intricata.
Borsa del vino: ubriacone.
Sacco d'ossa: persona molto magra
Sacco di patate: donna grassa e informe.
Borsa di trucchi (di un prestigiatore).
Abbi più di un asso nella manica: sii molto intelligente (vedi l'espressione sotto).
Una vecchia frase (alludeva alla borsa in cui erano rinchiusi certi delinquenti): uomini, uomini di sacco e di corda, malfattori, mascalzoni.
Locuzione: Essere infagottato, legato come una borsa, vestito molto male (da infilare come l'asso di picche).
Ciò che è gonfio, informe come un sacco pieno.
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– L'espressione “Avere più di un asso nella manica”: Trovare sempre un modo per risolvere una difficoltà.
Il prestigiatore, uomo dei "trucchi" magici, fa anche meglio della donna che porta un mucchio di cose nella borsetta poiché dalla sua borsa si può ottenere un coniglio così come una donna dotata della sua borsetta. ,…
Ed è proprio da questo artista e dalla sua borsa dei trucchi (nome ufficiale) che ci viene sempre questa espressione per allusione a colui che è in grado, grazie al contenuto della sua borsa, di far fronte a qualsiasi evenienza.
– L'espressione “Uomo / gente borsa e corda”: Persone condannabili (nel senso proprio del termine) – Criminali, teppisti. Questa espressione cercherà la sua origine nell'antichità a Roma dove quando i ladri e altri assassini condannati non erano ancora o non erano più condannati alle gémonies, un'usanza giocosa consisteva nel chiuderli in un sacco legato da una corda prima di gettarli nel Tevere per annegare.
Questo metodo molto comprensivo fu usato molto tempo dopo in tempi diversi e in vari paesi. Così presso il Sultano di Costantinopoli, i condannati venivano annegati in questo modo nel Bosforo. Anche in Francia, sotto Carlo VI, tra gli altri, con annegamento nella Senna.
Con questa espressione e un altro significato della parola sacco, possiamo anche fare il collegamento con i briganti che depredavano e saccheggiavano (uomini del sacco) e che, una volta catturati, venivano condannati all'impiccagione.
– L'espressione “il caso è nella borsa”: la dote aziendale o avrà successo.
Intorno al XVII secolo, durante i processi, molti documenti venivano scritti su rotoli di carta, avvocati e magistrati portavano questi documenti in borse. Una prima spiegazione della spiegazione di questa metafora viene dagli avvocati. Al termine del processo, l'avvocato, certo di aver difeso bene il suo assistito, ripose le sue cose nella borsa, in attesa del verdetto, pensando che il caso era nella borsa, dal momento che non avrebbe più bisogno di toglierli.
La seconda spiegazione deriva molto semplicemente dall'archiviazione: tutti gli atti processuali erano anch'essi conservati in una o più buste da archiviare. Da quel momento, il caso (completato) era nella borsa.
– L'espressione “saccheggiare”: devastare, saccheggiare completamente.
Tornando al tedesco medio prima del XIV secolo, troviamo la parola Sakman, letteralmente "il portaborse", che designa un brigante o un saccheggiatore, quindi un uomo che mette e porta il suo bottino nella sua borsa.
Recuperata dall'italiano, questa parola tedesca diventa saccomano, con lo stesso significato e la cui abbreviazione Borsa, utilizzato tra l'altro in metti un sacco (to saccheggio) darà la nostra borsa, che significa saccheggio nel XV secolo. Non ci stupirà l'identica origine del verbo saccheggiare, quasi sinonimo di saccheggiare, locuzione che compare nel XVI secolo.
– L'espressione “svuota la borsa”: dì tutto ciò che pensi, tutto ciò che hai nel cuore (anche se significa ferire).
Se la comparsa di questa espressione si colloca sempre nel XVII secolo, le nostre due fonti principali si scontrano sulla sua origine. Il linguista, lessicografo e scrittore francese Alain Rey (1945-2020) ci dice che un tempo significava "defecare", la borsa rappresentava quindi la pancia o lo stomaco. Il romanziere e traduttore francese, storico del linguaggio, Claude Duneton (1935-2012) ci dice che questa espressione deriva da un termine di corte. In effetti, c'è stato un tempo in cui i documenti ufficiali venivano conservati sotto forma di rotoli. L'avvocato, per portare con sé tutto l'occorrente per perorare, allora non aveva altro modo che mettere questi rotoli in una borsa. E, davanti a giudici e giurati, ha "svuotato la borsa" come e quando era necessario. Questa espressione avrebbe poi lasciato l'aula, portando con sé la sua colorazione di aggressività che si ritrova oggi.