cazzo : nm Un coq è un uccello aia, maschio del gallina.
Avere le zampe o polpacci di un gallo: esili.
Essere rosso come un gallo, rossissimo (con vergogna, imbarazzo).
Essere come un gallo in pasta: farsi coccolare, coccolare molto comodamente.
Dai fuoco al gallo rosso, dagli fuoco.
Uomo che seduce o finge di sedurre le donne con il suo aspetto vantaggioso: è un vero gallo, un piccolo gallo di villaggio.
Gallo: cuoco, (gergo degli operai che prestavano servizio in marina).
Orologio di piume. : canto del gallo ogni mattina ad orari prestabiliti. Diciamo anche sveglia.
Due galli vivevano in pace, apparve una gallina... di Jean de la Fontaine (1620-1695) in “Les deux coqs”.
Le galline non hanno il seno, perché i galli non hanno le mani.
Passare da gallo ad asino: passare da un soggetto all'altro non avendone estranei (vedi definizione sotto).
Questa espressione è all'inizio: passare dal gallo all'asino (che era la femmina dell'anatra).
Il comico Jamel Debouze ha trasformato questa espressione in: pass diet coke.
Cazzo in grassetto: pene.
Fallo à la coq au vin: fatti sodomizzare.
L'espressione "Passare/saltare dal gallo all'asino": In una discussione o in uno scritto, passare improvvisamente da un argomento all'altro, senza passaggio o collegamento.
Utilizzo di commenti incoerenti.
Chi si è confrontato con l'educazione degli adolescenti sa di essere pronto a (tentare) di passare da un argomento che li disturba a uno che non ha alcun nesso, che li interessa o non li mette in difficoltà.
Il passaggio "dal gallo all'asino", lo sanno perfettamente praticarlo quando fa loro comodo.
Purtroppo oggi il perché dell'asino contro il gallo è andato completamente perso e non sembra esserci una spiegazione davvero soddisfacente per la presenza di questi due animali nell'espressione.
Tutto ciò che sappiamo è che è molto antico, poiché in. XIV secolo, dicevamo già sporgono dal gallo al culo, poi nel XV secolo, saltare dal gallo al culo.
Claude Duneton, senza poter fornire prove, evoca una possibile confusione tra asne et ane (nome usato fino alla fine del XIII secolo per canna). Ma asne (l'asino) pronunciando allo stesso modo, trasformandosi poi in asino, è lui che sarebbe stato ricordato.
La vecchia versione dell'espressione (con sporgere) avrebbe poi evocato bizzarre relazioni tra un gallo e un'anatra, ma senza poter realmente stabilire un legame con il significato che ci rimane.