Ramdam : nm (parola proveniente da ramadan ; a causa della rumorosa vita notturna durante il periodo di ramadan).
Tumulto (notturno), tumulti (sinonimi: barouf, boucan, chambard, racket).
Fare ramdam.
Fare un(sacro) ramdam.
« Fare du ramdam”: creare scompiglio, causare problemi pasticcio.
La parola ariete apparve in Francia alla fine del XIX secolo. Allora il suo significato era più preciso, perché designava un disturbo notturno.
Nella religione musulmana, il periodo del Ramadan durante il quale chi segue i precetti del Corano deve astenersi dal mangiare e dal bere tra l'alba e il tramonto si conclude con l'Eid-el-Fitr che è occasione di vere e proprie feste ancora più animate. Ramdam è infatti una deformazione di ramadan che, per i vicini dei musulmani, era il simbolo dei turbamenti notturni legati alla fine del digiuno quotidiano. Da allora, entrata nel linguaggio quotidiano e slegata da ciò che l'ha generata, la parola designa qualsiasi frastuono, notturno o diurno che sia, e per estensione un disordine.
– Citazione dello scrittore americano John Fante (1909-1983): “Così disse, non sarebbe passato molto tempo prima che avrebbe preso a calci la porta e avrebbe continuato a fare storie tutta la notte, se necessario, se non l'avessi aperta al momento. » nel romanzo Chiedi alla polvere (Chiedi alla polvere) (1939).