Burro : nm Le burro è un grasso commestibile, untuoso, dal bianco avorio al giallo dorato, che si ottiene sbattendo la crema di latte vaccino.
Va dentro come il burro, molto facilmente. (È andato come il burro).
È (vero) burro: è facilissimo, molto semplice.
Andare dal suo burro: andare dai suoi soldi.
Imburrate gli spinaci: migliorate la vostra situazione (vedi sotto la storia di questa espressione).
E tua sorella ? Lei batte il burro? : di cosa mi preoccupo !
Essere burrosi o avere le mani burrose”: essere morbidi.
Fare il proprio burro da (qualcosa): trarne profitto, usarlo con profitto (spesso illecito).
Non più (quantità, funzione,...) che burro nel culo: niente.
Fare il burro: fare soldi, soldi.
Mangiare (o maneggiare) il burro: fare affari.
Sciogliere come burro al sole”, sparire a tutta velocità.
Piatto di burro : fonte di guadagno.
Non contare nulla: non contare nulla; essere un importo trascurabile.
E conto per il burro? : Non hanno valore.
(Gli anglosassoni usano la parola " paglia "- paglia – per questa espressione).
Volere il burro ei soldi per il burro”: volere tutto, senza compenso (vedi sotto la storia di questa espressione).
Inventate il filo per tagliare il burro: fate una proposta ridicola, a cui tutti avevano già pensato.
Non aver inventato il filo per tagliare il burro”: essere di intelligenza ridotta, un po' sempliciotto, non essere molto furbo.
Giocare per il burro: giocare per niente, senza impegnarsi.
Burro dell'orecchio: secrezione delle orecchie.
Promettere più burro che pane: troppo promettente.
Essere come pane e burro”: persone inseparabili, detto di persone o cose inseparabili, che logicamente vengono in coppia.
Sbattere il burro: speculare, giocare su e giù.
Sbattere il burro (Belgio): confondersi.
Non c'è più (una cosa del genere, una persona simile) che c'è del burro allo spiedo, su un ramo, in una bottiglia, nelle natiche, nel culo: non c'è proprio niente, nessuno.
Non si può avere (reclamare) il burro ei soldi per il burro: non si può godere di un bene e del frutto della sua vendita, bisogna scegliere.
Occhio nero, segnato di nero a causa di una contusione (coquard, occhio in camicia).
Non aver inventato il filo per tagliare il burro: non essere intelligenti.
Quart-de-beurre: lingotto d'oro.
Petit-beurre: già pacchetti di banconote piegati in otto e stretti da un elastico.
Battitore di burro: agente di cambio.
Extra in burro: Extra in teatro che si paga (a fronte: extra in olio).
Vivere nel burro e nelle erbe: condurre la vita facile di " sgombro '.
Passa dal tuo burro: godi abbondantemente, quando sei sotto uomo, senza paura di avere un figlio.
Avere il burro in testa: aver commesso dei misfatti più o meno gravi, - nel gergo dei ladri.
La storia di tre espressioni popolari sul burro:
– Volere il burro e i soldi per il burro: volere tutto, senza compenso – voler vincere su tutti i fronti.
L'uso di questa espressione ci arriva almeno dalla fine del XIX secolo.
Il buon senso dell'agricoltore impone che non possiamo, onestamente, vendere il burro che abbiamo appena fatto, tenere i soldi, ma anche tenere il burro, solo per poterlo rivendere ancora e ancora. Voler tenere sempre tutto per sé, voler guadagnare tutto senza lasciare niente agli altri, è volere burro e soldi del burro.
Ma anche se si riesce temporaneamente e onestamente a mantenere il burro e l'argento dal burro, non si deve mai perdere di vista il fatto che il burro, come l'argento, può sciogliersi molto facilmente e rapidamente.
Di questa espressione ci sono alcune varianti dove troviamo citato anche il lattiere che si suppone abbia fatto il burro. Tra questi abbiamo il banale voglio il burro, i soldi del burro e il culo del casaro.
Flandrin osserva anche che l'ascesa del burro in Francia coincide con lo status concessogli dalla Chiesa. Essendo un prodotto di origine animale, fino al XV secolo il burro era proibito durante la Quaresima. A causa del proliferare delle esenzioni a partire dalla fine del XNUMX, nel XNUMX il burro iniziò ad essere utilizzato nei piatti di verdure e di pesce (che erano autorizzati in Quaresima), mentre nel medioevo era usato quasi esclusivamente con uova, pasta e pasticcini.