Tregua dei pasticceri : La tregua di pasticceri è, in Francia, un piacevole appellativo del periodo tra Natale e Capodanno, periodo generalmente trascorso a riposo.
L'espressione apparve in Francia intorno al 1875, durante accesi dibattiti alla Camera tra monarchici, bonapartista e repubblicani, sulla futura costituzione della Terza Repubblica. Nel dicembre 1874, “tutti i gruppi della Camera concordarono che il momento del rinnovo dell'anno non favoriva un acceso dibattito. In questa occasione la stampa satirica immagina la parola “tregua dei pasticceri” (Jules Lermina, Fondazione della Repubblica Francese, 1882).
"Agli approcci a Natale, per una sorta di accordo tra i parlamentari, non vengono sollevate questioni irritanti che, turbando l'opinione pubblica, danneggerebbero gli affari. E anche, per vivere meglio in pace, ci separiamo, ci diamo le vacanze. Quindi, niente discorsi aspri e durante questa pausa, i mercanti di cose dolci, di dolci, di ossequi, stanno lentamente facendo i loro piccoli affari. I pasticceri esultano, approfittando della sospensione delle ostilità alla Camera, e questa tranquillità di cui godono è stata chiamata la tregua dei pasticceri”.
L'espressione è usata per descrivere la tregua invernale, in politica, tradizionalmente seguita in Francia, dal 1875, dall'Assemblea Nazionale e dal Senato. L'espressione “tregua del pasticcere” è usata anche per riferirsi alla tradizionale tregua di fine anno in borsa, oltre che alla pausa sui campi di calcio. L'espressione è comunemente usata anche in ambito ospedaliero, si riferisce generalmente al periodo durante il quale gli studenti di medicina si dedicano esclusivamente alla cura dei malati e sono esentati dalle attività accademiche.